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Last Chance Records Official Website | ||||||||||||||
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Dopo avere recensito la Muddy
River Nightmare Band e la loro ultima uscita "Who Will Be The Lucky
Pierre?", mi sono dannato l'anima per reperire informazioni on-line
riguardanti la loro label: ovvero la Last Chance Records. Bene dopo viaggi
cosmici, supportato dal prode navigatore Google, sono giunto inaspettatamente
al sito ufficiale dell'etichetta di Portland, e quindi questa recensione
inizia con un'errata corrige: precedentemente affermavo che il sito ufficiale
non esisteva invece ora posso dirvi il contrario, anche se scoprirlo non
è stato certo un gioco da ragazzi. La Last Chance Records è
nata nel 1997 dall'idea comune di Brent Carnes (anche attuale membro della
Muddy River Nightmare band), Andy Gilbert e Pat Kearns per dare un'opportunità
alle ottime bands locali di immetere sul mercato le loro produzioni. La
disponibilità economica di supporto alla label è stata fornita
da Mark Surratt, così vi posso dire che in passato la Last Chance
ha stampato albums di The Jolenes, Cookie, The Smokes, The Goddamn Gentlemen
e Big Jim più compilations assortite. Ecco quindi il momento dei
concittadini ed amici The FlapJacks, band dedita al Rockabilly più
puro ed incontaminato, che arrivano con questo "Move To Mars"
al terzo lavoro sulla lunga distanza. Ascoltare i 13 brani contenuti in
questo Cd è come fare un viaggio alle radici del rock'n'roll, quello
di Re Elvis per intenderci. Tutto suona come se l'orologio fosse stato catapultato
all'indietro di 50 anni e più, ma i The FlapJacks hanno il grande
pregio di suonare con una grande classe, di riportare ai giorni nostri la
lezione intatta nella forma e nei contenuti. Ed allora una simile missione
è quantonemo onorevole e "Move To Mars" corre via, senza
variazioni sul tema, lasciando una grande scia di primordiale divertimento.
Vi avverto, non fate lo sbaglio di prestarlo al vostro padre cinquantenne,
insospettabile vecchio basettone, perchè allora state pur certi che
"Move To Mars" non lo rivederete mai più, o forse lo rivedrete
un paio di mesi dopo, con la richiesta esplicita di farlo comparire con
lusinghiera recensione sul vostro blog, sulla vostra 'zine o ovunque sia
a voi possibile promozionarlo. Fra i mie episodi preferiti sottolineerei
la spedita "I Ain't The One", la ribelle e maleducata "Sick
Bitch" e "She Rocks" guidata da ottimi inserti pianistici.
Ma da queste parti è tutto ben calibrato e ben suonato, è
tutto riproposto con un feeling fuori dal comune e quindi il mio pollice
guarda all'insù senza indugi. Se siete amanti dei tempi passati o
cercate la strenna natalizia giusta per vedere i vostri genitori, dal passato
ribelle, lanciarsi in incredibili evoluzioni danzereccie al ritmo dettato
dall'incorruttibile Dio del Rock'n'Roll allora ordinate "Move To Mars"
tramite il sito ufficiale della band, oppure appoggiandovi al vostro negoziante
di fiducia. Se invece siete ricconi e volete esagerare, potreste inventarvi
qualcosa di decisamente sopra le righe: chiamate i The Flapjacks e convinceteli
a venire dalle nostre parti a predicare le sacre gesta di un Re al quale
tutti noi amanti del genere dobbiamo la nostra gratitudine!
Recensione realizzata da Rossi Bruno |
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